Alla Cittadella l’ospite è accolto nella sua singolarità, anche nei trattamenti medici e sanitari. Riceve delle cure come “persona che ha una malattia”, in quanto l’ospite “non è la malattia, non coincide con la malattia.” A partire dalle indicazioni fornite dal Carisma delle Suore di Maria Consolatrice che evidenzia l’intento di servire la persona, tutta l’équipe di coordinamento e sanitaria, tenta di operare allo scopo di tenere in considerazione la persona con la sua storia, ed il significato del suo esistere.
Si accolgono così tutte le dimensioni nella singolarità di ciascuno di stare al mondo. Per questo motivo il lavoro dell’équipe è continuamente rimesso in gioco e guidato dagli accadimenti quotidiani.
La Cittadella si avvale del sapere della medicina che tiene conto dei progressi scientifici attuali nelle cure delle malattie neurodegenerative e nel trattamento dei più importanti disturbi geriatrici ed è orientata nella propria pratica dal contributo teorico della psicoanalisi freudiana, secondo l’orientamento di Jacques Lacan.
Si tratta di predisporre un’organizzazione che privilegi la relazione e che impari a trattare quegli elementi di “impossibile” che fanno parte di ogni vita ma che hanno più probabilità di diventare pressanti e insostenibili laddove l’individuo si trovi in una condizione di sofferenza dovuta alla malattia o ad una condizione di decadimento cognitivo e fisico.
L’accompagnamento degli ospiti alla Cittadella si propone pragmatico: si serve della medicina e delle pratiche sanitarie per curare i corpi ma viene interrogato a partire dai propri effetti, nei luoghi di parola preposti, affinché, al di là del senso comune, anche in casi di grave disabilità cognitiva e fisica, ci si possa proporre come partner attenti e aperti per lasciare posto alla sorpresa, alle invenzioni, alle elaborazioni che sorgono dagli ospiti, nel tentativo di produrre degli aggiustamenti vivibili sul versante dello stile di vita e del legame sociale, laddove il buon senso potrebbe portare a chiudere la porta ai legami, in attesa della fine della vita.
In tutto questo l’équipe si prefigge di coinvolgere i familiari nelle valutazioni e nelle decisioni sia assistenziali che terapeutiche, coinvolgendo, se necessario, tutti gli operatori del territorio predisposti all’assistenza dei nostri ospiti.